Chiesa San Maurizio di Recovato - Comune di Castelfranco Emilia

Informazioni - Comune di Castelfranco Emilia

Chiesa San Maurizio di Recovato

Categoria
LUOGHI DI CULTO
Indirizzo
Via F. Baracca n. 1 - 41013 Castelfranco Emilia (MO)
Telefono
059.92.67.07
Chiesa San Maurizio di Recovato
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Informazioni: 

Orario: giorni festivi 17,30 Per quanto riguarda l’etimologia della denominazione di questa chiesa è opinione diffusa che essa sia derivata dal Console Irzio che combattè contro Antonio Stazio presso Modena. Gli storici romani scrivono che il Censore Torquato aveva fatto in queste zone dei triceramenti per raccogliervi i feriti. E’ assai probabile quindi che dal nome del console, tradizione in seguito alterata dal censore, si appellasse il luogo. Nelle antiche memorie si trova indicato con Hirquato, po Jrquato e Yrquato quindi Arquato. L’attuale denominazione fu stabilita da un sinodo Nonantolano tenutosi nel 1688 dal card. De Angelis, allora abate. Per quanto riguarda la primaria erezione della Chiesa non sono giunte notizie ma si sa che anticamente esisteva nelle Diocesi di Modena e solamente nel 1568 passò a quella di Nonantola.. Un libro dei Battezzati in questo fonte battesimale data 1576. Fino all’11 dicembre 1821 appartenne a Nonantola non solo per giurisdizione ecclesiastica ma anche per diritto di nominare il parroco; durante l’anno citato venne assoggettata da Pio VII alla Diocesi Bolognese e di conseguenza divenne di libera nomina della mensa arcivescovile (affiliata così a quella di Panzano) . Furono eseguiti a varie riprese parziali restauri fino a quando nel 1747 Carlo Piccioli fece erigere a sue spese l’ara principale e il tabernacolo con due chiavi (una in argento, l’altra in ferro). Nel 1756 un certo Carlo di cui si ignora il cognome donò denaro sufficiente per la costruzione della Cappella del Rosario. Il più importante intervento si deve al parroco Don Antonio Soli che nel 1763 edificò l’intera volta. Egli collocò un iscrizione commemorativa nel pilastro che sostiene l’arco della Cappella Maggiore: D. O. M. AEDEM HAEC SACRA VETUSTATE FATISCENTEM ALEXANDRI DIC. CARD. ALBANI S. R. E. BIBLIOTECARI PERPETUIQUE ABBATIAE NONAN. COMM. LARGITATE AC REPETITIS PIORUM FIDELIUM ET PRAESERTIM CAROLI PICCIOLI ELEMONSINIS S. S. MAUTITII ET SOC. M. M. MEMORIAE DOMINICUS ANTONIUS SOLI RECTOR PROPRIO ETIAM AERE CONLATO RESTITUEBAT A. A. AE. V. MDCCLXIV. L’interno della chiesa è a volta sostenuta da cinque arcate; la cappella Maggiore si presenta bassa in proporzione al corpo dell’edificio, si conclude in un coro semicircolare dove è posta la tela raffigurante San Maurizio. Il dipinto venne donato dal Conte Lucio Bardi nel 1741. Due cappelle laterali formano il rimanente corpo della Chiesa. Una è intitolata alla B. V. del Rosario rappresentata da una piccola statua entro nicchia chiusa da una saracinesca in cui sono raffigurati la B. V., S. Donino, S. Chiara. Vi è anche un'altra statua di S. Filomena donata dal modenese Alfonso Monesi. La seconda cappella è dedicata alla B. V. del Carmine anch’essa rappresentata da statua entro nicchia. Nelle pareti laterali delle cappelle compaiono dipinti ad olio con S. Antonio da Padova, Antonio Abate, S. Lucia, S. Chiara, S. Agata ed i Ss Giuseppe, Gaetano e Domenico. Altri quattro dipinti raffigurano gli Evangelisti. Una nicchia conserva un braccio di S. Maurizio. Sopra la porta d’ingresso si conserva nella cantoria un piccolo organo del bolognese Guarmandi. Aureli 1849, 48: L. Aureli, Chiesa Santi Maurizio e Lazzaro, in Le chiese parrocchiali della Diocesi di Bologna, III, Bologna 1849 (in rist. anast. del 1976)

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