Storia - Comune di Castelfranco Emilia

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Storia

 

Raccolta Civica

 


Informazioni


La Raccolta Civica castelfranchese nasce nella metà degli anni'70 con l'obiettivo di promuovere iniziative finalizzate alla valorizzazione del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro territorio.


Un gruppo di studiosi di storia locale mise infatti in evidenza la necessità di ricercare ogni mezzo per salvare quanto non fosse ancora andato irrimediabilmente perduto.


Nacque così l'idea di attrezzare un locale che potesse rappresentare un centro di coordinamento degli studi e delle ricerche, oltre che una sede nella quale realizzare mostre, eventi e rassegne, e conservare oggetti e opere d'arte recuperate, donate ed acquisite.


La Raccolta Civica, ufficialmente istituita il 12 dicembre del 1974, fu inaugurata il 1° febbraio del 1975 dal sindaco Paolo Cristoni, e dal Prof. Raffaele De Grada. L'Amministrazione Comunale, volendo appoggiare e sostenere l'iniziativa, mise a disposizione l'ex Oratorio di S. Croce (sito in Corso Martiri,152), che divenne ben presto la sede storica d'importanti ed eterogenee mostre (tra le più interessanti ricordiamo: Marzo 1975: "Nonne, madri e figlie. Moda daltri tempi", Maggio 1975: "Il fumetto e la caricatura moderna e antica", "Mostra della cartolina artistica", "Mostra del disegno infantile", Settembre 1975: "Tassidermia", Gennaio 1976: "Strumenti Musicali a corda e a fiato", Gennaio 1977: "Vecchi mestieri. Il telaio e la tela", Giugno 1977: "Maioliche antiche e moderne", "Documenti e cimeli della società operaia di mutuo soccorso", Dicembre 1978: "Il miniquadro. Terza rassegna del piccolo quadro. Artisti locali", a cui si aggiungono decine di mostre di pittura, scultura e arti applicate di artisti prevalentemente locali).


Il 1° luglio dell'89 la sede si trasferì dall'ex Oratorio di S. Croce ai locali di via Don Roncagli, 9.


A causa di una serie di vicissitudini la Raccolta Civica attraversò, sul finire degli anni '80, un periodo di crisi, nonostante i grandi fasti del primo decennio (1974-1984).


Il restauro di Palazzo Piella (sede del Museo Civico Archeologico oltre che d'importanti esposizioni d'arte, inaugurata dal sindaco Fausto Galletti nel settembre del 1996) e la determinazione dell'Associazione Culturale Amici dell'Arte hanno permesso un rinnovamento e una valorizzazione della Raccolta.


Fin dai suoi primi mesi di vita in essa vi confluirono oltre a dipinti, incisioni e sculture di pittori castelfranchesi, anche libri, immagini sacre in terracotta, gesso e legno, strumenti musicali (appartenenti al Corpo Bandistico Cittadino), fotografie d'epoca (attualmente conservate presso la Fototeca Comunale) e numerosi e significativi reperti archeologici (oggi facenti parte del Museo Civico Archeologico).


Questi oggetti sono stati inventariati, in parte catalogati e restaurati, ma principalmente distinti, per tipologia, in tre sezioni:


  • Sezione arte contemporanea


  • Sezione archeologica


  • Sezione beni demo-etno-antropologici



Approfondimenti

 

Oratorio di Santa Croce

Oratorio di Santa Croce
Castelfranco Emilia
 

L'oratorio ebbe origine nell'antichissimo "Ospizio per Pellegrini" detto allora "Hospitale S. Marie de Castro Francho", a cui fu sempre unito, seguendone le vicende storiche.

Le prime notizie storiche risalgono al 1259.

Successivamente si ebbero in paese due diversi ospizi, uno a "mane" e l'atro "a sero", ma nel 1421 il B. Nicolò Albergati, vescovo di Bologna poi Cardinale con il titolo di S. Croce in Gerusalemme e chiamato comunemente Cardinale Santacroce, ne unì le rendite per fondarne uno solo più grande e comodo.

La denominazione di "Ospizio e Chiesa di S. Croce" compare nei documenti solo dalla metà del XVI secolo. La chiesa, officiata a cura della "Congregazione di Santa Croce" fu, in diverse epoche, ampliata e arricchita di cappelle, portico, campanile, sagrestia e canonica. All'interno aveva tre altari (dedicati alla S. Croce, alla Madonna, e a S. Nicolò di Bari).

Tra il 1796 e il 1798, all'epoca dell'entrata delle truppe francesi, fu chiusa al culto e destinata a caserma e stalla.

Dove varie vicende fu restaurata dal 1823 al 1825 e ribattezzata l'11 giugno del 1826 in occasione del giubileo; rimase infine aperta fino al 1908.



 


 

 

 


 

 

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